L’Unione Europea dovrebbe puntare ad un obiettivo 2030 di energie rinnovabili nel consumo più alto rispetto al 27% che appare nella proposta della Commissione Europea. Ad affermarlo è la Commissione europarlamentare ITRE, riunita a Strasburgo per discutere della politica energetica comunitaria. Il gruppo ha presentato nell’occasione un nuovo studio sulla valutazione globale degli investimenti europei nel settore dell’energia elettrica. Il documento fornisce una serie di raccomandazioni chiave sulle risorse e le modalità per consentire una transizione verso un approvvigionamento basso tenore di carbonio che garantisca competitività e sicurezza. Attualmente gli investimenti nella produzione sono guidati principalmente da regimi di sostegno finanziario. “Grazie a questo strumento, le risorse nelle rinnovabili sono cresciute rapidamente nel 2004-2011, crollate nel 2012-2013 e stabilizzate nel 2014-2015”. Il sostegno finanziario alle FER è ancora alto nella maggior parte degli Stati membri, ma in diminuzione a seguito del calo dei costi e dei cambiamenti nei regimi di sostegno, tra cui l’uso sempre più diffuso delle aste. Ma per poter portare avanti con successo il primo aspetto, si deve intervenire anche sulle reti sostituendo e modernizzando le vecchie infrastrutture.